Come diventare "locavoro"?

In merito all’ultimo post pubblicato “Locavori & Bottega del Gusto sul web? Per quattro!” in tanti hanno richiesto più informazioni sulla parola “Locavoro”…  Questa parola, compresa nel titolo del nostro blog, conosciuta agli “habitué” di Proloco Dol e da chi segue il nostro lavoro o, con cura, la propria dieta (o il proprio territorio ; – ), è un neologismo collegato al consumo critico e al concetto di filiera corta e tratto dall’inglese-americano e ufficialmente apparso nel “New American Oxford Dictionary” del 2007. Dall’ingl. locavore, a sua volta composto dall’agg. local (‘locale’) e dal confisso –vore(‘-voro’).   In breve si tratta di chi mangia solo prodotti locali. Quindi un locavoro mangia tutto, purché sia stato prodotto nel raggio di un centinaio di km o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza. E tutto ciò a che pro? Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari. Meno viaggiano i prodotti, più freschi sono quando li mangiamo, meno emissioni di CO2 causiamo. (Dal post “W i Locavori! Per entrare nel club esclusivissimo mangia DOL!“) Per saperne di più: Locavoro (Treccani); Locavoro (Garzanti Linguistica); Locavoro (Wikizionario) e chi ha inserito la parola in wikipedia; Locavoro: come è nato questo termine (da Ecoblog). Perché le parole definiscono […]

D.O.L il Corriere della Sera!

Il Corriere della Sera racconta la notizia, pubblicata anche sul “Time Magazine”, su Teodoro Vadalà e il Conciato di S.Vittore, delizia unica che si può trovare da D.O.L (a via D. Panaroli 6 a Roma – Centocelle: D.O.L. “La Bottega del Gusto”), “salvato” da Vincenzo Mancino, “ricercatore del gusto” e anzi, ispirazione iniziale alla sua attività di scelta, cura, vendita a commercializzazione dei prodotti di qualitàdi origine laziale, a Km zero, e delle rarità gastronomiche. Riproponiamo qui un approfondimento video del Conciato di S. Vittore raccontato da Vincenzo Mancino. Di seguito l’articolo del Corriere della Sera: Il casaro che finì sul «Time» grazie al formaggio dell’Agro Pontino Salvato dai gourmet e da un ricercatore del gusto il Conciato di San Vittore: 15 spezie e una ricetta antica; il produttore Teodoro Vadalà sulle pagine del settimanale Usa ROMA – Dalle campagne dell’Agro Romano alle pagine patinate del prestigioso Time Magazine. La parabola del casaro Teodoro Vadalà che lavora ancora il Conciato di San Vittore, raro formaggio coperto da una miscela di 15 spezie raccolte sui Monti Aurunci, rilancia sulla stampa internazionale il valore delle micro produzioni artigianali che fanno del Lazio una delle regioni più ricche in termini di tradizioni e cultura. E mette […]

E' "Time" di Conciato di San Vittore! Il nostro formaggio e la sua storia sul Time Magazine

Il Conciato di San Vittore, rarità del Lazio, grazie al quale esiste DOL… sbarca sulle pagine internazionali del TIME. L’articolo intitolato ad Eataly inizia (e finisce) proprio raccontando la storia del nostro conciato! Eccovi l’inizio del TIME “Tre volte a settimana, un funzionario agricolo in pensione, chiamato Teodoro Vadalà, si mette al lavoro nel retro di quello che una volta era un piccolo negozio sulla strada, a circa un’ora e mezza da Roma, realizzando un formaggio che per due volte è stato vicino all’estinzione. Utilizzando un bastone per mescolare e una grande vasca di alluminio, lui caglia il latte di pecora in piccole forme tonde di formaggio, a cui egli da la forma a mano e che poi lascia sul tavolo ad asciugare. Il Conciato di San Vittore, così si chiama il formaggio, simboleggia la radice profonda della tradizione culinaria italiana – su piccola scala, artigianale, ricca di storia…” Una traduzione, con un bellissimo articolo che omaggia il conciato, è su Cibando. Qui di seguito l’articolo del TIME Magazine Three days a week, a retired agricultural officer named Teodoro Vadalà sets to work in the back of what was once a small roadside shop about an hour and a half […]

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