27 FEBBRAIO 2020 Una new entry nella Selezione DOL ! Con molto piacere vi segnaliamo che la Selezione DOL si è arricchita di un nuovo e pregiato protagonista. Esso nasce ai confini del Lazio, da una collaborazione che vede un antichissimo allevamento toscano incontrare una produzione artigianale della Tuscia laziale. Si tratta del bastardo di cinta senese, salume dall’aroma e dal profumo caratteristici. Si realizza con le carni di una razza rustica forse già allevata al tempo degli antichi romani, in ogni caso ritratta in affreschi del 1300. La fascia bianca che interrompe il pelame nero e lucido dell’animale ha dato origine al nome, insieme alla zona originaria di diffusione, la Montagnola Senese, un territorio boscoso vicino Siena. Tuttora i suini crescono con il nutrimento offerto dalla vegetazione della Macchia mediterranea (castagni, lecci, cerri, corbezzolo, ecc.), integrato in momenti di minore disponibilità. Così recita il disciplinare: “gli animali devono soggiornare quotidianamente in appezzamenti di terreno sia recintati sia non recintati, provvisti di eventuale ricovero per le ore notturne e anche in caso di condizioni climatiche sfavorevoli. L’integrazione giornaliera alimentare ammessa non può essere superiore al 2% del peso vivo; i costituenti di questa devono provenire per almeno il 60% dall’area geografica di produzione e si tratta per lo più di soli cereali integrali” I piccoli allevamenti sono gestiti dall’azienda Biamiata, impegnata da anni nella rivalutazione e tutela della specie e di conseguenza specializzata in carni di altissima qualità. Il nostro salame bastardo viene poi trasformato dal salumificio GAM a Montefiascone, attivo dal 1953. E torniamo al nostro salame! Viene realizzato con il magro scelto e di spalla. Circa un 20% del prodotto è costituito da cubetti di grasso dello stesso animale. Questi, infatti, gli conferiscono la consistenza morbida grazie a cui si scioglie in bocca. Nei pezzi più piccoli anziché aggiunto a cubetti il grasso viene macinato finemente. Si presenta in pezzature di circa 1,7 kg. Gli ingredienti sono dunque: carne suina di cinta senese, sale e pepe. Non contiene assolutamente conservanti, additivi, glutine, derivati del latte, lattosio. La stagionatura dura circa 2-3 mesi. Non resta che assaggiarlo e dare a DOL un parere sulla scelta fatta! 😉 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
13 FEBBRAIO 2020 Dalla fiera del formaggio di Roma: arrivederci al 2021!! Anche quest’anno a Formaticum, la nostra fiera del formaggio su Roma, c’era l’imbarazzo della scelta. Tanti espositori, tanti eventi, tante storie da farsi raccontare. Fate quattro passi con noi nelle splendide sale del Wegil per salutare alcuni produttori che sono stati a Formaticum per la prima volta in questa seconda edizione… Il CASEIFICIO MURCETI, per esempio, dalla provincia di Grosseto, una storia familiare di recupero di terreni abbandonati, da aggiungere al podere del nonno, per destinarli al pascolo delle pecore. Le Murce sono gli accumuli di sassi, trovati in questi terreni, insieme a sentieri e vecchie capanne. 130 pecore e 20,000 litri di latte all’anno con cui realizzano il proprio pecorino, senza aggiunte di batteri, tutto a mano, forme incluse. Prediligono la vendita diretta per non svendere il frutto del proprio impegno appassionato. Attraversiamo il Tirreno per assaggiare il pecorino sardo di CASU’E BABBU (NU) il cacio di mio padre, a breve presidio Slow Food. Le 300 pecore che pascolano in zone differenti (a 700 mt, 300 mt e palasole – dietro il sole) ma tutte all’interno del Parco Naturale Regionale Tepilora riconosciuto dall’Unesco riserva della Biosfera. E ci regalano sapori che raccontano le identità dei territori. Il formaggio? Lo fanno i pascoli e la flora intestinale dell’animale. Nel cuore del parco nazionale d’Abruzzo pascolano invece 1500 pecore, 40 vacche autoctone e 100 capre dell’AZIENDA AGRICOLA ROTOLO GREGORIO. Orgoglioso di praticare la transumanza, Gregorio porta le sue greggi a 1200 mt d’inverno e a 1600-1800 d’estate per farle nutrire solo delle erbe del posto. “Se mangia la camomilla piuttosto che l’angelica il latte avrà un sapore diverso”. Il risultato sono 30 tipi di formaggio fatto a mano anche mescolando i tre latti, naturalmente crudi. Conosciamo ancora due dei nuovi partecipanti, stavolta piccoli trasformatori del Sud Italia. La LATTERIA SALVIA MARIA di Tito (PZ): il latte vaccino e caprino di tre aziende locali, che allevano sia nelle stalle che al pascolo brado, diventa formaggio a latte crudo a pasta filata, con diverse stagionature grazie anche all’uso di grotte naturali; e il CASEIFICIO GENNA di Marsala (TP): formaggi di pecora aromatizzati, stracchini stagionati, primosale, erborinati e uno yogurt cremosissimo e senza lattosio accessibile proprio a tutti i palati. In 25 anni l’azienda ha accompagnato il miglioramento delle tecniche degli allevamenti ovini locali per garantire la piena tutela dell’animale e della qualità del prodotto. I riconoscimenti della fiera del formaggio romana Domenica pomeriggio sono state anche premiate alcune norcinerie romane, storicamente piene di prelibatezze casearie: “Ambasciatori del FORMAGGIO” presenti in fiera per assaggiare i prodotti degli espositori, accompagnati da 5 loro clienti particolarmente attenti ai formaggi che Formaticum ha voluto premiare con un biglietto omaggio. Eccole tutte: Naticchioni Il Ghiottone, La Tradizione – Roma – Via Cipro 8/e, Le Officine del Gusto Srl, Volpetti dal 1870, Ercoli 1928, Formaggeria Limata, Piccola bottega merenda, Volpetti Testaccio , La Formaggeria Roma, Roscioli Ristorante Salumeria, Tomei Cibo Giusto, Tutto Ghiotto, Beppe e i suoi Formaggi, BOTTEGA LIBERATI, Le Golosità, Paciotti Salumeria. Inoltre il premio in onore del giovane pastore Roberto Molinari è andato allo Storico Ribelle per la sua storia di resistenza alle omologazioni del prodotto alimentare. E per il 2020 ci fermiamo qui. Vi aspettiamo nel febbraio del 2021 per incontrare dal vivo questi instancabili produttori e conoscere il loro lavoro che preserva l’“equilibrio anarchico e millenario tra uomo e natura” (cit.Vincenzo Mancino). 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
6 FEBBRAIO 2020 I formaggi italiani più rari e particolari: nel week end a Roma!! Ci siamo, i formaggi italiani selezionati da Vincenzo Mancino tra i più antichi e prelibati saranno in mostra il prossimo fine settimana a Roma nell’evento FORMATICUM. La tradizione, non solo nel gusto, ma anche nelle modalità produttive, in linea con il rispetto degli animali e dell’ecosistema, sarà la protagonista assoluta. Formaticum 2020 si svolgerà sabato 8 febbraio dalle ore 11:00 alle 20:00 e domenica 9 dalle 10:00 alle 19:00 presso lo spazio espositivo Wegil a Trastevere. Il biglietto di ingresso è di 5 euro. Espositori da tutta Italia vi aspettano per proporvi i loro prodotti! Potrete assaggiarli sorseggiando vini laziali selezionati da DOL. Formaggi italiani: conoscerli per apprezzarli Anche quest’anno la delegazione romana di ONAF ha organizzato molti seminari di approfondimento sul mondo del formaggio. Alcuni saranno gratuiti, altri avranno un costo pari a 3,00 euro. È comunque necessario prenotare il proprio posto a questo link: http://bit.ly/formaticum2020_seminari. Ecco il programma: Sabato 8 febbraio: Ore 12.00 “I segreti della pasta filata” prove di filatura in diretta e, a seguire, assaggi guidati di tre formaggi a pasta filata: a cura del mastro casaro Donato Nicastro. Ore 13.00 “Verticale di Pecorino Romano Dop” stagionature a confronto a cura dei maestri assaggiatori dell’Onaf. Ore 16.00 “Scopri il latte” degustazione di formaggi da quattro diversi tipi di latte a cura dei maestri assaggiatori Onaf. Ore 17.30 “I formaggi in cucina”, a cura dello chef Fabio Campol. Ore 18.30 “Prove da un matrimonio” accostamenti di formaggi e vini a cura di Gabriele Piva, assaggiatore Onaf e Sommelier. Domenica 9 febbraio Ore 11.00 “Eppure fila…” dimostrazione sulla filatura dedicata stavolta ai bambini, a cura del mastro casaro Donato Nicastro. Ore 12.30 “Cogli la differenza”, tavola rotonda su latte intero e latte delattosato nel formaggio, con: Flavio Di Gregorio – medico esperto di alimentazione, Umberto Scognamiglio – nutrizionista presso CREA – e Carlo Hausmann, Direttore Generale Agrocamera. Modera Domenico Villani, presidente Onaf. Ore 17.30 “Prove di matrimonio” sul corretto abbinamento tra luppolo e formaggio. Premi ai CONSUMATORI che rendono possibile questa filiera virtuosa Il pomeriggio domenicale è particolarmente ricco: prevede la premiazione di 15 botteghe del gusto romane, selezionate da Vincenzo Mancino e da La Pecora Nera, che hanno promosso formaggi di alta qualità sul mercato romano. In più, saranno premiati con l’ingresso gratuito a Formaticum cinque clienti di queste botteghe, i più curiosi, attenti e appassionati di formaggi. Inoltre anche quest’anno sarà assegnato un premio in onore e alla memoria di Roberto Molinari, giovane pastore scomparso lo scorso anno mentre era al pascolo, sugli altopiani di Arcinazzo, a pochi chilometri da Roma. Lo vincerà l’azienda partecipante che si è distinta per qualità e tradizione familiare. Vi garantiamo che dopo aver assaggiato i formaggi straordinari presenti a Formaticum sarà dura tornare ai prodotti da supermercato. E chi vive la terra tutto il giorno ha proprio bisogno di consumatori che stimino utile il suo lavoro! Questo l’appello di Vincenzo Mancino la settimana scorsa alla presentazione dell’evento: “Se vogliamo mantenere vivi il pascolo in montagna, le produzioni a latte crudo, la transumanza, la mungitura a mano, la cultura del sottobosco, questi prodotti devono diventare la domanda quotidiana di noi consumatori!” Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
30 GENNAIO 2020 Uomo e natura, l’equilibrio che scegliamo Il rapporto tra uomo e natura è dibattuto ormai quasi quotidianamente, grazie a fenomeni come inquinamento, cambiamenti climatici, allarmi sanitari. Per decenni la natura è stata fonte di risorse e luogo di scarico di rifiuti e residui di produzione. Poi ci siamo accorti che siamo noi stessi “natura”, parte di questo ambiente depredato e avvelenato. E abbiamo cominciato a guardare con occhio più avveduto e critico i sistemi economici e gli stili di vita. Per cambiare i quali, è necessario che mutino le nostre scelte quotidiane. Ieri sera, presso l’accogliente sala grande di Proloco Trastevere, Vincenzo Mancino ha aperto la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di Formaticum con una provocazione. Secondo l’economia classica, come sintetizzata da Wikipedia, un bene (oggetto d’uso del consumatore) è un “oggetto disponibile in quantità reperibile e utile, ovvero idoneo a soddisfare un bisogno”. Ne consegue, quindi, che produrre beni scarsi rispetto alla domanda è inutile. …Come dire che pastori, allevatori e produttori di Formaticum – che vivono in sintonia coi ritmi della natura, che rifiutano mangimi chimici e modalità di allevamento non rispettose, che non conoscono festività e ferie per le esigenze di accudimento del bestiame – sono inutili… visto che producono poco. Uomo e natura, quantità e qualità Ma come può essere inutile, per un consumatore, avere accesso a prodotti sani, frutto di un’economia virtuosa che preserva qualità ed ecosistemi? Da qui la scelta di DOL e de La Pecora Nera Editore, ideatori di Formaticum, di dedicare l’edizione 2020 al consumatore. Domenico Villani, presidente di Onaf e ieri sera a fianco di Mancino, ha ricordato ai giornalisti il passaggio culturale da customer al consumer, ovvero da cliente a consumatore. Infatti il cliente era colui che sceglieva mentre il consumatore si limita a utilizzare ciò che il mercato propone. Ma in realtà, se rimette i panni del cliente, il consumatore può avere proprio il ruolo di cambiare la domanda dei beni sul mercato. Come esempio paradigmatico delle buone pratiche che il consumatore può sostenere, Formaticum quest’anno ospiterà lo Storico Ribelle la cui storia ieri sera è stata raccontata dal direttore della testata online Quale formaggio, Stefano Mariotti, terzo interlocutore della conferenza stampa. Questo formaggio a base di latte crudo vaccino e caprino è prodotto in estate in Valtellina, su pascoli tra i 1400 e i 2000 metri. Era prima conosciuto come Bitto, formaggio tradizionale delle valli Gerola e Albaredo. Quando però il Consorzio Bitto DOP, per aumentarne la produzione, ha introdotto pratiche non tradizionali – l’uso di mangimi, l’aggiunta facoltativa del latte caprino e l’utilizzo di fermenti nella caseificazione (che appiattiscono il gusto) -, alcuni produttori hanno dato vita al Bitto Storico: formaggio realizzato con modalità che ne fanno un prodotto d’eccellenza, che dal 2016 ha preso il nome di Storico Ribelle, oggi Presidio Slow Food. Storie virtuose da promuovere e sostenere La produzione dello Storico Ribelle sembra sintetizzare un massimo equilibrio nel rapporto fra uomo e natura, col risultato di una qualità fuori dal comune: solo erbe alpine brucate al pascolo come alimentazione (valorizzazione della biodiversità), un pascolo “turnato” nel rispetto dei ritmi della vegetazione montana, l’obbligo di rottura e spargimento delle feci essicate sul pascolo stesso, per preparare le erbe alpine dell’anno successivo, una lavorazione entro 20 minuti dalla mungitura, nella temperatura ideale dei Calècc alpini, in modo che il latte non subisca alterazioni, un 10-20% di latte di capra che garantisce persistenza, gusto e longevità al formaggio. Il passaggio successivo è quello di promuovere questo approccio antico e nuovo insieme, e gli unici che possono farlo sono gli intermediari a contatto con i potenziali clienti. Nasce così il progetto delle Botteghe Storiche, punti vendita che vendono lo Storico Ribelle e soprattutto ne divulgano il messaggio ai consumatori. Ecco allora che Formaticum premierà alcuni clienti di queste botteghe, che hanno colto il valore della proposta e ne hanno fatto la loro scelta alimentare. Un’edizione ricchissima questa di Formaticum 2020, che speriamo riscuota tanto interesse e risvegli, oltre ai palati, la consapevolezza dei consumatori più dormienti 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
23 GENNAIO 2020 Amatriciana, carbonara, brunch della domenica: plausi a Proloco Trastevere Amatriciana e carbonara, quelle di Proloco Trastevere si classificano tra le migliori di Roma: la scelta è di SAPORI, rubrica ormai storica de la Repubblica e di Repubblica.it, che si occupa del mondo del cibo e del vino. In meno di un mese Proloco Trastevere è stata più volte menzionata in recensioni enogastronomiche sul web. Ci sembra che la sapiente cucina del locale unita alle eccezionali materie prime DOL ottenga un grande risultato: quello di valorizzare la tradizione con il surplus della consapevolezza di oggi in merito a produzione, qualità, sostenibilità. La recensione di Sapori, del 21 gennaio, sull’amatriciana di Via Mameli 23, ha saputo cogliere molti fattori che caratterizzano il lavoro di DOL e di Proloco Trastevere: Piccoli produttori, artigiani del gusto selezionati anche tra chi lavora in maniera etica. Ecco svelato il segreto della bontà dell’amatriciana del ristorante di Vincenzo Mancino, a Trastevere, esperto talent scout del gusto che per i piatti del suo locale sceglie solo ingredienti del Lazio e di piccole aziende locali. Per questa pasta, ad esempio, i pomodori pelati della salsa sono di Funky Tomato, filiera che combatte il caporalato. Il pecorino romano è Dop e prodotto in pronvicia della Capitale, mentre la pasta, mezze maniche, sono del pastificio Lagano. Il guanciale? Ovviamente laziale e a marchio Dol. Il blog Puntarella Rossa invece ha ricordato e raccomandato, due volte (qui e qui), il prezioso pranzo del contadino domenicale, il cui piatto forte è proprio il tagliere con il meglio della selezione DOL. Mentre i primi del mese Proloco Trastevere è stato segnalato anche da Roma Today e dal blog The Chosen Table. Davanti a questi articoli ci piace pensare che l’impegno e la dedizione della squadra DOL stiano riscuotendo interesse e riconoscimenti. Non può essere che uno stimolo a continuare sulla strada intrapresa, garantendo sempre il massimo della passione! 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
16 GENNAIO 2020 Caseifici artigianali, cerchiamo i migliori d’Italia! Caseifici artigianali: ancora pochi posti per partecipare a FORMATICUM, la mostra mercato di rarità casearie italiane a Roma sabato 8 e domenica 9 febbraio! Si stanno chiudendo proprio in questi giorni le selezioni per gli espositori della manifestazione, che si svolgerà anche quest’anno presso lo spazio WeGil a Trastevere. L’evento vuole valorizzare le piccole realtà produttive della penisola che realizzano formaggi di altissima qualità, o che portano avanti tradizioni casearie anche molto antiche. Figlio della collaborazione tra DOL e La Pecora Nera Editore, FORMATICUM ha registrato lo scorso anno 1.500 presenze, e la seconda edizione fa ben sperare. ONAF, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio anche nel 2020 curerà i seminari di approfondimento, dedicati sia agli addetti ai lavori che agli appassionati. L’eccellenza del prodotto caseario richiede una serie di accortezze e garanzie dal punto di vista dei processi produttivi e del valore della materia prima. È diretta conseguenza anche delle scelte fatte riguardo l’allevamento, il nutrimento degli animali e il loro trattamento. Il risultato è che i migliori formaggi artigianali hanno anche ricadute positive sull’ecosistema di appartenenza. Il loro prezzo risulta senza dubbio un prezzo equo se si considerano tali caratteristiche e tutto il lavoro che questi prodotti hanno alle spalle. Non bisogna, insomma, perdere l’occasione di conoscere e valorizzare questi piccoli imprenditori, custodi dei territori, delle loro ricchezze ambientali e culturali. Anzi, se conoscete produttori che rispondono a tali requisiti vi invitiamo a segnalarceli alla mail comunicazione@dioriginelaziale.it, in modo da includerli nelle selezioni!! Non vorremmo che qualche eccellenza casearia restasse fuori 😉 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
7 GENNAIO 2020 L’enogastronomia del Lazio e le avventure che ci attendono L’enogastronomia del Lazio, la più antica, artigianale, genuina, è la nostra passione e la mission di DOL. Da anni Vincenzo Mancino esplora questa regione per selezionare il meglio delle produzioni territoriali e da anni si lancia in iniziative e imprese per promuoverla, valorizzarla, sostenerla. Questo blog racconta da tempo molti eventi e attività intrapresi a tal scopo. Anche l’anno appena passato è stato ricco di iniziative e avvenimenti. A fine novembre, per esempio, DOL è stata coinvolta in un documentario della CNN girato dal celebre attore e regista Stanley Tucci, vincitore di due Golden Globe e di una candidatura all’Oscar. Si tratta di un documentario di cui lo stesso Tucci è protagonista e che viene girato in Italia a tappe. Su Roma Tucci ha scelto DOL e ha intervistato Vincenzo Mancino sul patrimonio enogastronomico dei prodotti artigianali del territorio. Ancora, a maggio DOL era stata invitata all’Università di Roma Tre per condividere la propria esperienza d’impresa. Agli studenti del Corso in Scienze e Culture Enogastronomiche Vincenzo ha spiegato che un approccio critico e informato a materie prime e prodotti, orienta necessariamente verso l’eccellenza e verso la sostenibilità della filiera. E questa Qualità deve arrivare alle persone il più possibile, non restare una prerogativa delle élite. Tra le altre iniziative, ci sono state le partecipazioni a La Città della Pizza ad aprile 2019 e, in febbraio, alla manifestazione Incontri d’Autore… Per arrivare ai due grandi eventi organizzati da DOL in tandem con La Pecora Nera Editore presso lo spazio WeGil a trastevere. Questi siamo sicuri che ve li ricordate bene! 😉 La mostra mercato Salum’È a dicembre dedicata ai salumi rari, e Formaticum dedicato alle eccellenze casearie italiane a febbraio. Due format originali che hanno incontrato il gusto del pubblico e hanno messo in rete tanti piccoli produttori della penisola. Ora siamo pronti a guardare avanti, a sognare e progettare e realizzare con voi gli eventi dell’anno appena iniziato. E iniziamo proprio con la nuova edizione di Formaticum che si svolgerà l’8 e il 9 febbraio e di cui vi daremo tutti i dettagli quanto prima! Insomma, anche nel 2020 … seguiteci nelle nostre avventure Di Origine Laziale !! 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
24 DICEMBRE 2019 Informazioni di servizio e AUGURI !!! Ecco le feste tanto attese!! Vi auguriamo che possiate trascorrere questi giorni di pausa, molti o pochi che siano, in serenità e con le persone che amate. E, visto che è il nostro lavoro, vi auguriamo anche di mangiare e bere in compagnia e all’insegna del gusto e della qualità! 😉 Per arricchire le feste con la tradizione e genuinità di una enogastronomia scelta di origine laziale, i prodotti DOL sono sempre a vostra disposizione. DOL Distribuzione infatti sospenderà le consegne solo il 25 e il 26 dicembre, per il resto del periodo siamo aperti a pieno ritmo. Per i vostri pranzi e cene a base della nostra selezione di origine laziale ecco altre indicazioni: Proloco Trastevere (nella foto) resterà chiuso dal 24 al 26 dicembre, ma recupererà aprendo sia a pranzo che a cena domenica 29 e lunedì 30. E non dimenticate il cenone e la festa di martedì 31 dicembre! Proloco Dol Centocelle chiuderà il 24 pomeriggio e riaprirà venerdì 27 per poi chiudere come di consueto domenica 29. Il 31 chiuderà nel pomeriggio per riaprire il 2 con orario regolare. Proloco Pinciano sarà aperto con orari regolari, con l’eccezione del 25 e del 26 in cui l’apertura è prevista solo per mezza giornata, rispettivamente a pranzo e a cena. Sperando che queste informazioni vi siano utili vi rinnoviamo gli auguri!! ❤ Ci sentiamo con l’anno nuovo!! Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti Caricamento...
19 DICEMBRE 2019 Un capodanno a Trastevere …da leccarsi i baffi! Per accogliere il 2020 secondo tradizione, ma anche con creatività e, naturalmente, alta qualità, ecco la nostra proposta di Capodanno a Trastevere! Un cenone pieno di prelibatezze fuori dal comune e un conto alla rovescia finale con cocktail e musica funky!! Gli amici di Proloco Trastevere hanno progettato una serata imperdibile, a cominciare dalle portate del cenone, tutte originalissime e all’insegna dei prodotti della selezione DOL: Antipasti Ciancichetti di attesa con cocktail di benvenuto Stracciatella in brodo dashi di cappone allevato al brado Polenta viterbese con paté di coratella zackel al brandy e zabaione d’ostrica Primi Risotto con gallinella, caffè Galeotto, mandarino clementino, polvere di guanciale filiera DOL Raviolo di baccalà del Maestro Mauro Secondi con glassa di cappone allevato al brado Secondi Guancia di manzo nobile, schiacciata di patate viola viterbesi e bottarga di tonno Lenticchie di Onano e cotechino di Mangalitza Dolci Panettone artigianale con crema al passito di Casale Certosa Il costo a persona è di 85 euro, inclusi i diversi vini proposti in abbinamento ai piatti. E, dopo il cenone, che inizia alle ore 20,30, Proloco Trastevere apre un mega party: si brinda e si balla grazie al Funky New Year Cocktail Bar con DJ Set!!! Martedì 31 venite a festeggiare il vostro capodanno a Trastevere con noi!! Informazioni e prenotazioni al numero 0645596137. Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
12 DICEMBRE 2019 Cesti natalizi a Roma? Le bontà di DOL Se state pensando di confezionare dei super cesti natalizi a Roma; oppure di regalare strenne godibili e non superflue, che certamente non andrebbero sprecate né riciclate (!!)… Allora non potete fare a meno della bontà inimitabile di DOL! Portando in dono i nostri prodotti unici regalate piacere, qualità e sostenibilità. Ecco alcuni esempi dalla selezione DOL, perfetti per questo periodo dell’anno, da portare a tavola oppure regalare: il ghiotto cotechino di Mangalitza, da circa 500/600grammi al pezzo, prodotto in esclusiva per DOL a Grotte di Castro dall’azienda agricola Villa Caviciana; le lenticchie etrusche di Onano dell’azienda Cerqueto di Acquapendente, saporite e molto digeribili, tengono bene la cottura; lo spumante extra dry Santa Maria della cantina omonima (Latina) prodotto dal Bellone, un vitigno tipico del Lazio; il Pinot Grigio dell’azienda agricola Casal De Luca (ancora bollicine!!) che ha vinto la scommessa di trapiantare nel Lazio un vitigno tipico del nord est, con un risultato originale e gustoso. Per chi di tempo ne ha poco, Proloco Trastevere ha delle proposte di cesti natalizi pronti, pensati per i vari amanti della qualità DOL: PASTALOVERS (kit per l’amatriciana): mezzemaniche pastificio Lagano 500g, pomodoro Funky Tomato 300g, guanciale da filiera DOL 250g, pecorino romano DOP, 250g. Prezzo € 25. PROLOKERS: 4 tipi di salumi e 4 di formaggi della selezione DOL, miele della Tuscia, 1 composta di mele cotogne, 2 bottiglie di birra artigianale Il Gladiatore. Prezzo € 40. DOLOSO: 4 tipi salumi e 4 di formaggi della selezione DOL, un vaso di prodotti sott’olio Agnoni, una bottiglia di vino IGT Lazio Casale Certosa, una composta di frutta, il miele della Tuscia, la pasta del pastificio artigianale Lagano, ciambelline al vino. Prezzo € 70. Si può prenotare il pacco telefonicamente (0645596137) e poi ritirarlo presso Proloco Trastevere in Via Mameli, 28. Pronti per i vostri regali di origine laziale ?? Via!! 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
3 DICEMBRE 2019 Passione, cura, tempo: così nascono le cose buone Quante storie ci hanno raccontato i produttori presenti alla mostra mercato SALUM’È… Un mondo di conoscenze, esperienze e anche di certificazioni, introdotte nel tempo a garanzia di prodotti pregiati in un mercato fatto a volte di bassa qualità e frodi alimentari. Vi proponiamo alcuni piccoli “assaggi” di conversazioni… Solo se il maiale è sano, sodo e grasso (da 180 a 220 kg), come sono tipicamente gli animali allevati allo stato brado, è possibile una stagionatura senza additivi e conservanti. Lo ha sottolineato con passione Vanio Cingolani dell’Antica Salumeria Artigiana. Fa parte del Consorzio Per la Produzione e la Tutela del Salame di Fabriano, allevatori e trasformatori il cui prodotto è certificato da un ente esterno della Regione Marche. In alcune zone la possibilità di allevare gli animali allo stato brado è limitata a causa di aree naturali tutelate, non fruibili per il pascolo. Ci si sta lavorando, ad esempio, in Puglia, per trovare soluzioni che consentano una maggiore produzione di carni di alta qualità. Ce lo hanno raccontato i produttori della Macelleria Romanelli, il cui capocollo di Martina Franca marinato 24 ore nel vin cotto e leggermente affumicato con bucce di mandorla e albero di Fragno è un presidio Slow Food. I salumi di bufalo sono una vera particolarità. La carne è magra, soda e compatta, con un apporto calorico e di colesterolo minore delle carni di pollo. I salumi della Fattoria Lauretti sono prodotti anch’essi da giovani bufali cresciuti allo stato brado e senza conservanti. L’aroma che sprigionano in bocca è frutto della conciatura a base di finocchiello, coriandolo, pepe e altre spezie. Lo sapevate che nella tradizione la Nduja si realizzava con le parti del maiale non utilizzate per altri salumi? Il peperoncino abbondante le univa e conservava grazie alle proprietà antisettiche. Oggi, invece, la nduja si fa con carne selezionata, sale, pepe, peperoncino e peperone dolce: almeno così la fa l’Azienda Agricola Cervicati Bio che lavora il rinomato suino nero di Cevicati. La stagionatura per alcuni salumi può superare i 6 mesi. Le muffe di cui il prodotto si ricopre, rimosse alla fine, gestiscono gli scambi d’acqua tra salume e ambiente. Mentre la stuccatura, con farina di riso e sugna, protegge le parti senza grasso e le conserva morbide. Ce lo hanno spiegato i produttori dell’Azienda Agricola L’Ape e il Girasole, dopo avreci fatto gustare il loro eccezionale lonzardo di suino di razza casertana, ‘o majale co ‘e sciuccaglie, una razza autoctona a rischio di estinzione, ora tutelata da un marchio. L’annata secca del 2017, dopo altri due anni poco piovosi (2015 e 2016) ha portato a profondità di colore e alcool alto (14°) il Cesanese Colle Celone di Vineria Neri, uno dei piccoli produttori del Lazio selezionati da DOL per accompagnare gli assaggi ai banchi. Gli altri erano Cantina Santa Maria, Enoagriturismo Pallotta, Maledetto, Arcadia, Casal De Luca. La Vineria Neri di Olevano Romano ha iniziato sette anni fa la produzione in bottiglia, che ha bisogno di “un lavoro meticoloso!”. L’affinatura prima in cemento e poi in acciaio e altri 6 mesi in bottiglia ci confermano che la qualità richiede tempo e dedizione. Queste e altre le bontà assaporate da molti romani lo scorso week end… L’augurio è di ritrovarci alla prossima edizione di SALUM’È! 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
28 NOVEMBRE 2019 Salumi italiani di qualità, tutto sulla mostra mercato! Ci siamo, i salumi italiani più rari e particolari questo week end saranno degustabili nella manifestazione Salum’È. Come nel caso di Formaticum, che ha avuto luogo lo scorso febbraio, anche questo evento è alla sua prima edizione e si svolgerà nelle sale di Palazzo Wegil a Trastevere. Salum’È è stato ideato da La Pecora Nera Editore – casa editrice leader nell’enogastronomia da 17 anni – e da Vincenzo Mancino di DOL – Di Origine Laziale che da sempre ha a cuore i piccoli produttori e cerca di valorizzarne la sapienza antica e le pratiche sostenibili. Salumi italiani da assaggiare… Salum’È sarà aperto dalle 11.00 alle 20.00 di sabato 30 novembre e dalle 10.00 alle 19.00 di domenica 1 dicembre, con ingresso a 5 euro. La manifestazione è strutturata in stand dove sarà possibile assaggiare e acquistare i salumi a un prezzo disintermediato dagli stessi produttori, piccole realtà che portano avanti specialità locali di lunga tradizione. Quali salumi italiani di qualità potremo degustare? La ventricina e il capocollo di Martina Franca, il salame di Fabriano, il suino di razza casertana, il maiale nero dei Nebrodi, il nero di calabria, la mora romagnola, e altre prelibatezze. Varietà gastronomiche nate dall’interazione dell’ingegno umano con le caratteristiche del territorio. Per accompagnare agli assaggi presso gli stand ci sarà una proposta di piccoli produttori di vino del Lazio, selezionate con cura da DOL – Di Origine Laziale. Ogni calice sarà acquistabile al prezzo fiera di 3 euro, comprensivi del calice VDGlass da portare a casa per ricordo. …e da conoscere Fiore all’occhiello della manifestazione: i seminari di approfondimento, aperti sia agli appassionati che agli addetti ai lavori. Saranno curati da Domenico Villani, maestro assaggiatore ed esperto di salumi. Di seguito gli incontri previsti: Sabato 30 novembre H16.00 “Salumi: conoscerli e riconoscerli – percorso sensoriale per una maggiore consapevolezza” con Domenico Villani. H17.00 “Resistenza suina: il maiale nero e altre storie”, un approfondimento con Vincenzo Di Nuzzo, maestro assaggiatore di salumi. H18.00 “Pani e Salumi, il sandwich italiano per eccellenza” seminario a cura di Domenico Villani si potranno degustare alcuni salumi con i pani forniti dal Panificio di Gabriele Bonci e da altri collaboratori. Domenica 1 dicembre H11.00 “Salumi: conoscerli e riconoscerli – percorso sensoriale per una maggiore consapevolezza” a cura di Angelo Tombolillo, maestro assaggiatore di salumi e di vino. H12.00 “Abbinamento Salumi e Vino” a cura di Angelo Tombolillo. H16.00 “Salumi e nutrizione: strade divergenti o parallele?” a cura di Flavio Di Gregorio, medico esperto di nutrizione H17.00 “Conservanti o non conservanti, è questo il problema?” tavola rotonda condotta da Domenico Villani, con Flavio Di Gregorio e alcuni dei produttori presenti alla manifestazione. Appassionati di norcineria e di buon cibo!!!, Salum’È vi aspetta sabato e domenica, presso WeGil Largo Ascianghi, 5 a Trastevere!!! Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
21 NOVEMBRE 2019 L’economia alternativa dei piccoli produttori di salumi Salum’è, mostra mercato di salumi rari, e tutto il contesto di economia alternativa in cui questi salumi rari nascono, sono stati raccontati alla stampa martedì, nella sala grande di Proloco Trastevere. Vincenzo Mancino ha presentato questa iniziativa come una nuova creatura del progetto DOL. Le parole chiave di Salum’è dunque sono: promozione delle tradizioni gastronomiche dei territori; incontro tra realtà produttive di alta qualità e mercato dei consumatori; valorizzazione di piccole aziende che riescono faticosamente a “portare avanti un certo tipo di lavoro”. Il lavoro dei produttori di salumi dell’economia alternativa In cosa consiste questo lavoro? Vincenzo ha iniziato dal rispetto per l’animale. Nei territori in cui l’allevamento è praticato da sempre il maiale è stato, in alcuni luoghi, fonte di “resistenza” agricola e sostentamento anche in periodi di guerre e carestie. Quasi un compagno di vita, dunque, che si tratta in modo coscienzioso, si alleva allo stato brado, si conserva nella sua razza autoctona. Parliamo di qualche migliaia di capi all’anno, mentre dagli allevamenti intensivi esteri ne arrivano sul mercato italiano decine di migliaia a settimana. Il maiale vivo è una delle materie prime quotate alla borsa di Chicago e muove gli interessi economici di milioni di persone. Un altro aspetto del lavoro di queste piccole aziende è l’innovazione, necessaria a tutelare la tradizione e a ritagliarsi una nicchia di mercato a fronte della concorrenza della grande industria. Un esempio ne sono i conservanti naturali usati da alcuni produttori (bieta, rapa rossa, ecc), innovazione che sostituisce soluzioni industriali meno salubri. Le piccole realtà produttive invitate a Salum’é sono l’anima di un sistema economico virtuoso che propone una visione diversa di allevamento, produzione e consumo. E la sfida di questa mostra mercato è sostenere aziende che altrimenti non avrebbero uno sbocco su Roma: vanno promosse, messe insieme, fatte incontrare fra di loro per creare la rete e lo scambio necessari nei momenti in cui più sono minacciate dai grandi colossi. Il ruolo dei consumatori critici Ma l’ultima parola è affidata ai singoli, ai cittadini che scelgono quale salume acquistare. Per ampliare le conoscenze e migliorare la consapevolezza dei consumatori Salum’è ospiterà anche incontri e seminari sul prodotto salume. Li ha brevemente presentati Angelo Tombolillo dell’Onaf, che affiancava Vincenzo Mancino nella conferenza stampa. I consumatori romani sono sempre più attenti al cibo che mangiano. Su Roma ci sono realtà virtuose di banchi, negozi, ristoratori attenti a proporre prodotti di qualità. DOL contribuisce da anni a questo cambiamento di direzione, e Salum’é è un’occasione da non perdere per sostenere i produttori più virtuosi… Non perdiamola! 🙂 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
14 NOVEMBRE 2019 Un pecorino biologico? Il Pecorino della Sabina DOL Un prodotto come il pecorino biologico può racchiudere dentro di sé il meglio della produzione casearia italiana. In molti casi di eccellenza, infatti, un pecorino biologico ha alle spalle una storia che comprende modalità di allevamento rispettose dell’animale e dell’ambiente, una materia prima di altissima qualità una produzione presso realtà economiche di piccole dimensioni, attente all’ecosistema in tutti i suoi aspetti una tradizione casearia antica e legata alle specificità del territorio. Di certo questo è il caso dei formaggi DOL in generale e naturalmente di quelli da latte ovino. Nella linea DOL Pecorini della Tradizione troviamo ad esempio il Pecorino della Sabina biologico. Si tratta di un formaggio a latte crudo o termizzato a pasta semi cotta. La produzione, è proprio il caso di dirlo, è storica: la Sabina è sempre stata, ed è ancora, area di pastorizia sia stanziale che transumante. Il Pecorino della Sabina DOL viene creato con cura da Ecofattorie Sabine, una cooperativa agricola di Poggio Mirteto, in provincia di Rieti. Tra i suoi prodotti, tutti biologici certificati, troviamo appunto pecorini di varie stagionature, salsicce, carne di pecora eccetera. Il Pecorino della Sabina ha un gusto deciso, leggermente piccante. Dopo la cagliatura viene cotto 10 minuti e poi messo in forma. L’asciugatura a temperatura ambiente è seguita da una doppia stufatura e dalla salatura in salamoia. Il passaggio finale è la stagionatura su assi di legno. Umidità, temperatura e luce sono decisivi per una maturazione equilibrata. Il classico Pecorino della Sabina stagiona da 1 a 6 mesi, invece la variante denominata Pecorino della Sabina in Grotta matura per oltre 24 mesi. La stagionatura in grotta risale all’antichità: il formaggio si affinava in grotte naturali, abbastanza comuni nell’Italia centrale. Oggi si unisce tradizione e tecnologia: le stanze o celle adibite alla stagionatura hanno un microclima regolato con la massima precisione e vigilato costantemente da termometri e misuratori di umidità. Che dire di più? Noi di DOL vi consigliamo almeno un assaggio. Se troverete il Pecorino della Sabina e il Pecorino della Sabina in Grotta irresistibili state sereni: abbiamo pezzature da oltre 20 kili! 😉 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
7 NOVEMBRE 2019 La migliore pizza nazionale? In gara anche le pizze DOL La migliore pizza d’Italia sarà proclamata il prossimo lunedì, 11 novembre presso il Centro Congressi La Nuvola, durante la rassegna enogastronomica Excellence Roma 2019. Il Pizza Awards 2019 prevede di rendere omaggio, con 35 diverse categorie di premi, a pizzerie e pizzaioli che si sono distinti negli ultimi 12 mesi, sotto diversi aspetti. La giuria sarà formata da quasi 200 giornalisti gastronomici italiani e da qualificati esperti di pizza in Italia. Cosa sarà valutato da questi super esperti? Impasto, materie prime utilizzate, condimento e grado di digeribilità, ma anche altre caratteristiche, per esempio creatività, tradizione, attenzione verso intolleranze e allergie, e così via. Infine sarà giudicato anche il contesto in cui il prodotto viene proposto: il servizio in sala, l’ambiente, la scelta di vini e di birre. Dunque nelle categorie di premi ci saranno la Migliore Pizza Contemporanea, la Migliore Pizza Tradizionale, Migliore Pizza Chef Donna, Miglior Pizza Chef Uomo, Migliore Pizza Bio, Miglior Pizza Senza Glutine, Miglior Carta Vini e Birre, e altre ancora. La scelta dei vincitori avverrà tra solo 100 pizzerie selezionate in tutta Italia! Tra queste ci sono anche due pizzerie che portano avanti i valori di DOL. Infatti nelle 12 pizzerie selezionate nel Lazio ci sono Proloco Dol Centocelle e Proloco Pinciano. Due pizzerie che hanno molto da offrire, lasciatecelo dire! In merito alla tradizione regionale, alla qualità degli ingredienti, ma anche sull’originalità degli abbinamenti delle materie prime tanto da averci ormai abituati alla definizione pizza gourmet!!! La presenza in questa ristretta cerchia di concorrenti ci entusiasma e ci fa già sentire un po’ vincitori! Allora buona pizza a tutti, meglio se con i prodotti DOL 😉 Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
31 OTTOBRE 2019 Primo novembre: aperture e chiusure Questo primo novembre di venerdì lo abbiamo aspettato a lungo: per i più fortunati saranno tre giorni consecutivi di riposo, un tempo giusto anche per abituarsi ai ritmi cambiati dal ritorno dell’ora solare… 😉 Per chi, in questo giorno di relax, avesse voglia di gustare i sapori unici del Lazio della selezione DOL, ecco pronte tutte le informazioni: Proloco Trastevere in Via Goffredo Mameli n° 23, sarà aperto secondo il consueto orario da mezzogiorno all’una di notte; Proloco Pinciano in Via Bergamo n°18, sarà aperto sia a pranzo che a cena; Proloco Dol Centocelle in Via Domenico Panaroli n° 35, resterà chiuso venerdì 1 (sabato 2 invece apertura regolare). Insomma i prodotti DOL cercano sempre di essere raggiungibili e disponibili… perché ogni lasciata è persa 🙂 ! Buona festa. [Protagonista della foto di apertura l’ottimo pollo alla brace con cipolline agrodolci e patate cotte nella cenere di Proloco Trastevere] Share this: WhatsApp Telegram Skype non è più supportato E-mail LinkedIn Twitter Facebook Pinterest Stampa Pubblicalo Tumblr Reddit Pocket Personalizza pulsanti
24 OTTOBRE 2019 Un prodotto tipico del Lazio: la schiacciata romana DOL Prodotto tipico del Lazio, di manifattura antica e artigianale: oggi vi presentiamo la Schiacciata Romana. Si tratta di un salame dal colore rosso scuro, che viene arricchito con piccoli dadi di lardo. L’impasto è denso e compatto, il gusto dolce e sàpido. Il nome si riferisce alle modalità di stagionatura: durante i mesi di maturazione il salame viene pressato tra due assi. Al termine del periodo di stagionatura risulta così la forma caratteristica. Viene anche chiamata Spianata. La materia prima è carne di maiale italiano di alta qualità, macinata finemente. Vi si aggiunge il sale, il lardo tagliato a cubetti e, nel caso della Schiacciata piccante, il peperoncino. Successivamente l’impasto viene insaccato in budello naturale, e mandato a stagionare e pressare. Noi di DOL abbiamo a lungo cercato una schiacciata da inserire nella selezione ma la volevamo talmente perfetta che …abbiamo deciso di produrla noi! 😉 Abbiamo affidato la “nostra” ricetta a un salumificio della Tuscia, il salumificio GAM a Montefiascone, attento alla genuinità e con oltre sessanta anni di esperienza. GAM realizza la Schiacciata Romana DOL sotto la nostra supervisione: la schiacciata stagiona 2 mesi, ha la pezzatura di 2 chili e non contiene conservanti né lattosio, solo suino, sale e peperoncino! Un altro gioiello del nostro territorio assolutamente da assaggiare!! 🙂 E per i ristoratori che vogliono far scoprire la Schiacciata DOL ai propri clienti, c’è una promozione fino a metà novembre: scriveteci o chiamateci…