#Earthday, Liberazione e Cibo agricolo libero

In https://www.acheterviagrafr24.com/viagra-prix-en-pharmacie/ occasione della #giornatadellaterra (Earth day del 22 aprile), la connessione immediata che viene in mente pensando al 25 aprile e alla Liberazione è Cibo Agricolo Libero! Cibo Agricolo Libero è per la liberazione della dignità delle persone e del lavoro, la resistenza del quotidiano, per omaggiare la terra con la promozione quotidiana di presidi di sostenibilità, biodiversità e bellezza. Cibo Agricolo Libero è l’idea imprenditoriale di tramutare un angolo del carcere romano di Rebibbia in un caseificio di qualità, impiegando detenute che hanno seguito un corso di formazione specializzato e realizzato da Vincenzo Mancino di Proloco Dol. Per Cibo Agricolo Libero ci vorrebbe una definizione, ma spesso le definizioni sono confini, e quindi lasciamo che questa idea sia un moto di libertà, di unione e creazione. Per saperne di più: – Cibo Agricolo Libero (Gambero Rosso) – L’intervista a Vincenzo Mancino e il progetto Cibo Agricolo Libero (Agrodolce) – Cibo Agricolo Libero: un 8 marzo e un atto politico, giorno dopo giorno (Tekneco) Potete trovare i formaggi di Cibo Agricolo Libero da Proloco Dol in via Domenico Panaroli 35 a Roma e seguire il progetto alla pagina Facebook: https://www.facebook.com/Cibo-Agricolo-Libero-1510084422624317/ Buona giornata della Terra e buon 25 aprile!

Cibo Agricolo Libero, un’opportunità di gusto, rispetto e passione!

Questo uno stralcio del bell’articolo dedicato alla presentazione del progetto Cibo Agricolo Libero, dove, al Circo Massimo di Roma, Vincenzo Mancino di Proloco Dol ha potuto narrare la sua idea tramutata in realtà: un connubio tra sapori (ottimi click here formaggi), iniziativa sociale e rispetto per il lavoro, l’impegno e il contributo di passione delle detenute del carcere di Rebbibia. “Potevo contribuire a creare un’opportunità di lavoro serio per quelle donne che avevano voglia e meritavano di poter riscattare la propria difficile situazione”. Detto fatto, grazie a un investimento totalmente privato e a fondo perduto e con l’aiuto della direttrice di Rebibbia, Ida Del Grosso e degli agronomi Giulia, Michele e Luigi, Mancino (NdR. Vincenzo Mancino di Proloco Dol) ha dato avvio alla creazione del caseificio: Cibo Agricolo Libero nell’area della pulcinaia, appena sgomberata dai pulcini per farli crescere all’aperto. Per saperne di più consigliamo la lettura completa dell’articolo di “Ristretti Orizzonti” dedicato al mondo carcerario: Roma: “Il mio campo libero”, formaggi “Dol” (di origine laziale) a Rebibbia femminile I formaggi di Cibo Agricolo Libero li potete trovare tutti i giorni da Proloco Dol e per rimanere sempre aggiornati, questo il link alla pagina facebook del progetto: https://www.facebook.com/Cibo-Agricolo-Libero-1510084422624317/

Proloco Dol: una delle migliori osterie romane!

Proloco Dol in una nuova “guida di Roma”: quella dell’articolo del blog di Luciano Pignataro, scritto da Virginia Di Falco, sulle 10 migliori osterie romane! I criteri: – cucina della tradizione romanesca – una carta dei vini non da rapina e/o vino della casa potabile – un (almeno) discreto rapporto qualità prezzo, mantenendosi sui 35-40 euro. – atmosfera accogliente e servizio informale Su Proloco Dol a Centocelle: Ha praticamente inventato un marchio di successo, Vincenzo Mancino, partendo (quasi) dall’acqua calda: Dol come Di Origine Laziale, prima un piccolo negozio con prodotti esclusivamente regionali; poi un’osteria con bottega in una zona di Roma che grazie anche a questo tipo di iniziative è riuscita a far emergere una propria identità comunitaria di quartiere. Da non perdere: la pizza in teglia all’amatriciana e una puntatina al banco dei formaggi. Vi invitiamo a leggere l’articolo completo direttamente alla fonte (http://www.lucianopignataro.it/a/dieci-migliori-osterie-tradizionali-roma/98903/) e vi invitiamo anche a verificare quanto scritto direttamente da Proloco Dol, in via Domenico Panaroli 35, Centocelle, Roma. Chiuso la domenica, per prenotazioni: 06 24300765

L'intervista a Vincenzo Mancino e il progetto Cibo Agricolo Libero

Vincenzo Mancino di Proloco Dol parla ad Agrodolce del progetto Cibo Agricolo Libero, per realizzare l’intera filiera di produzione di formaggi di qualità all’interno del carcere di Rebibbia. Vincenzo, com’è stata impostata la filiera produttiva del Caseificio di Rebibbia? Come sono state selezionate le ragazze che lavorano all’interno del caseificio? Quali tipologie di formaggi sono prodotte? Per queste e altre domande e tutte le risposte e le informazioni sul progetto Cibo Agricolo Libero rimandiamo all’articolo completo di Agrodolce. Per altre informazioni: il sito del Gambero Rosso e la pagina facebook Cibo Agricolo Libero.

#SERR15: Proloco Dol, nel "gusto", il suo impegno quotidiano per l'ambiente!

  Da domani, sabato 21 novembre, inizia la settima edizione della SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Week for Waste Reduction), che prenderà il via in tutta Europa.  Proloco Dol con il suo impegno lavora da sempre per un’alimentazione consapevole, il consumo critico, contro lo spreco del cibo, per la filiera corta/KmZero e il miglior testimone della validità del nostro percorso è il “consenso” ai nostri prodotti e alle tavole! La SERR è un’occasione in più per condividere con voi il nostro impegno e le nostre buone pratiche quotidiane: 1. Locavoro 2. La “Doggy/Dolly Bag”: il rispetto e l’amore per il cibo 3. DOL – Consuma criticamente – Filiera corta 4. Prezzo sorgente (Consuma criticamente con DOL) 5. SERR 2014 Per maggiori informazioni vi aspettiamo in via Domenico Panaroli 35, a Roma, dal lunedì al sabato, con le nostre specialità e le rarità  enogastronomiche “di origine laziale“!  

Un futuro per Roma? Da coltivare! #Romacoltivafuturo

Riportiamo dal sito del Gambero Rosso, in merito all’evento #RomaColtivaFuturo: Vincenzo Mancino e l’esempio di DOL. Obiettivo: una rete unita e regolamentata […] Vincenzo Mancino, ricercatore sul campo di specialità regionali, talent scout di piccoli produttori, ideatore del marchio DOL, ormai sinonimo di eccellenza laziale. Per saperne di più rimandiamo direttamente alla fonte ovvero all’articolo del Gambero Rosso “Un Futuro da Coltivare. Roma fa sistema per riscoprire il dialogo tra città e campagna”, ricordandovi  che le “specialità regionali”, le eccellenze e le rarità D.O.L. (Di Origine Laziale), le potete trovare da Proloco Dol in via Domenico Panaroli 35 a Roma, dove la Carta della Filiera Corta è realtà costruita e alimentata ogni giorno, con “Gusto” e passione!!!

La filiera corta è "pro loco" d.o.l. ovvero per il territorio "di origine laziale"!

Riportiamo dal “Settimanale Yelp”: Il km zero è un metodo di commercializzazione di prodotti che vengono venduti (più o meno) nella stessa zona di produzione. Questo comporta una riduzione dell’impatto ambientale causato dal trasporto, la valorizzazione della diversità agroalimentare locale oltre a garantire stagionalità e freschezza dei prodotti. Anche a Roma e dintorni in molti sposano questa filosofia: agriturismi, mercati, negozi e perfino bistrot e ristoranti. Ecco cinque indirizzi consigliati dai nostri Yelpers.   E tra i 5 indirizzi consigliati della Capitale…: Proloco Dol non poteva mancare!!! Proloco Dol promuove la qualità dei prodotti enogastronomici e la filiera corta, il “Km Zero”! Per maggiori informazioni rimandiamo a Yelp, alla pagina riservata a Proloco Dol (e ringraziamo tutti i commenti!!!) e direttamente ai nostri contatti!    

Lo speciale "Scatti di Gusto": il Conciato di San Vittore e i prodotti della selezione DOL (di origine laziale)

Riproponiamo per quanti lo hanno richiesto l’approfondimento di Scatti di Gusto “In pellegrinaggio da Vincenzo Mancino, salvatore del formaggio”, in riferimento al “Conciato di San Vittore” e alla selezione “di origine laziale”, tanto da far guadagnare addirittura l’attenzione della rivista “Time” al prodotto! Una lettura sul percorso che ha portato alla nascita di D.O.L. e alla creazione di Proloco Dol! La stessa passione per il gusto e il nostro lavoro e la stessa filosofia si possono trovare nella nostra bottega del gusto, soltanto un cambiamento: quello dell’indirizzo del nuovo locale (stessa via nel quartiere romano di Centocelle, ma nuovo numero civico: via Domenico Panaroli 35, Roma) e del nome in Proloco Dol. Leggi l’articolo completo su Scatti di Gusto: http://www.scattidigusto.it/2010/07/13/come-fare-la-spesa-dei-formaggi-a-roma-da-dol/   Fonte: Scatti di Gusto

Gusto e piacere: Proloco Dol… da record!

I buongustai del Gambero Rosso hanno sentenziato: i romani cucinano meglio! Per la Quinta edizione della guida “Foodies” preferenze unanimi per alcuni indirizzi della Capitale tra cui la riconferma di Proloco Dol, bottega del gusto in via Domenico Panaroli 35 per pause gourmet rigorosamente laziali. La notizia riportata dal sito-web “Affari Italiani” e dal portale “Libero.it” e la bella foto con il marchio di Proloco Dol (“Di Origine Laziale”) e la dicitura “Km 0″… per scoprirne di più: I marchi di qualità dell’enogastronomia “di origine laziale” ® Foodies, da quando Proloco Dol era DOL: un percorso di passione per il gusto! Foodies 2.0? “Di Origine Laziale” Leggi la notizia dell’ultima guida Foodies su “Affari Italiani”.

Le novità e una certezza: Proloco Dol, per un nuovo anno con la sicurezza di ciò che mangerete

Forse ai più attenti non sarà sfuggita la notizia del regolamento n° 1169 entrato in vigore in tutti i Paesi dell’Unione europea il 13 dicembre ovvero: sparisce l’origine del cibo dalle etichette! L’obiettivo ufficiale è quello di «migliorare il livello di informazione e di protezione dei consumatori», si legge sul sito dell’Ue e in effetti, nelle 46 pagine del documento ci sono parecchi articoli che dovrebbero renderci la vita più facile. Per esempio, sulle etichette dei cibi non troveremo più la scritta “sodio” ma il più comprensibile “sale”. Oppure – altro esempio – dovranno esserci informazioni più chiare sulle sostanze a cui i consumatori possono essere allergici, dal glutine alle uova. Gli esperti concordano: ci sarà finalmente più trasparenza sugli ingredienti e regole uguali per tutti. Peccato solo che non sarà più garantita la conoscenza dello stabilimento di produzione. Un’informazione che in Italia, finora, è stato obbligatorio indicare: lo prevede la legge 109 del 1992. Con il nuovo regolamento europeo la norma nazionale decadrà. E scrivere sull’etichetta il luogo in cui è stato lavorato l’alimento diventerà facoltativo. «È un regalo alle multinazionali, che potranno così spostare le produzioni in Paesi dove la manodopera costa meno senza che il consumatore se […]

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