Tra le migliori osterie romane: Proloco Dol

Un buon posto dove mangiare a Roma? E che rispetti le seguenti regole: cucina della tradizione romanesca una carta dei vini non da rapina e/o vino della casa potabile un (almeno) discreto rapporto qualità prezzo, mantenendosi sui 35-40 euro. atmosfera accogliente e servizio informale La risposta: Proloco Dol a Centocelle. Ha praticamente inventato un marchio di successo, Vincenzo Mancino, partendo (quasi) dall’acqua calda: http://www.cialisgeneriquefr24.com/ Dol come Di Origine Laziale, prima un piccolo negozio con prodotti esclusivamente regionali; poi un’osteria con bottega in una zona di Roma che grazie anche a questo tipo di iniziative è riuscita a far emergere una propria identità comunitaria di quartiere. Da non perdere: la pizza in teglia all’amatriciana e una puntatina al banco dei formaggi. Un ringraziamento a Virginia De Falco per l’attenzione per Proloco Dol (a Roma in via D. Panaroli 35) e al suo articolo su Luciano Pignataro Wine Blog, questo il link direttamente alla fonte: http://www.lucianopignataro.it/a/migliori-trattorie-roma/98903/

Buona Pasqua e Pasquetta da Proloco Dol e Cibo Agricolo Libero!

Buone feste a tutti da Proloco Dol! Ovviamente… insieme ai prodotti di origine laziale! Cosa preparerete di buono in questi giorni di festa? Picnic?!! Da Proloco Dol, la bottega del Gusto… Di Origine Laziale potrete scegliere tra una vasta selezione, e quest’anno ancor di più grazie ai formaggi del progetto Cibo Agricolo Libero! Agricoltura di qualità, sostenibile per il territorio e per le persone. Volete regalarvi e regalare qualcosa di buono? La potrete trovare a Roma in via Domenico Panaroli n° 35 da Proloco Dol! Intanto qualche suggerimento: – la pizza “romana” (solo a cena); – i formaggi con il Conciato di San Vittore; – i formaggi di Cibo Agricolo Libero; – i salumi… …e tanto altro!!! Buone feste! NB Comunicazione di servizio: Proloco Dol rimarrà chiusa sia questa domenica, sia lunedì!

D.O.L il Corriere della Sera!

Il Corriere della Sera racconta la notizia, pubblicata anche sul “Time Magazine”, su Teodoro Vadalà e il Conciato di S.Vittore, delizia unica che si può trovare da D.O.L (a via D. Panaroli 6 a Roma – Centocelle: D.O.L. “La Bottega del Gusto”), “salvato” da Vincenzo Mancino, “ricercatore del gusto” e anzi, ispirazione iniziale alla sua attività di scelta, cura, vendita a commercializzazione dei prodotti di qualitàdi origine laziale, a Km zero, e delle rarità gastronomiche. Riproponiamo qui un approfondimento video del Conciato di S. Vittore raccontato da Vincenzo Mancino. Di seguito l’articolo del Corriere della Sera: Il casaro che finì sul «Time» grazie al formaggio dell’Agro Pontino Salvato dai gourmet e da un ricercatore del gusto il Conciato di San Vittore: 15 spezie e una ricetta antica; il produttore Teodoro Vadalà sulle pagine del settimanale Usa ROMA – Dalle campagne dell’Agro Romano alle pagine patinate del prestigioso Time Magazine. La parabola del casaro Teodoro Vadalà che lavora ancora il Conciato di San Vittore, raro formaggio coperto da una miscela di 15 spezie raccolte sui Monti Aurunci, rilancia sulla stampa internazionale il valore delle micro produzioni artigianali che fanno del Lazio una delle regioni più ricche in termini di tradizioni e cultura. E mette […]

Il "Conciato" di San Vittore (D.O.L.) raccontato in Video da Vincenzo Mancino

Il Conciato di San Vittore è uno dei prodotti tipici del Lazio. Una rarità che rischiava di sparire del tutto. Guarda il Vincenzo Mancino di DOL (Di Origine Laziale) per ascoltare la storia del Conciato! “Le spezie sono una quindicina a seconda del periodo in cui viene prodotto. Son tutte spezie raccolte a mano sui monti Aurunci. È solo latte di pecora. Tra le spezie vi è l’anice la petartera, il rosmarino, il timo, il timo serpillo, del basilico tardivo, del prezzemolo, delle foglie di mirto. È una mistura molto particolare di cui ancora non abbiamo ancora tutti gli ingredienti perché il grande Teodoro Vadalà tiene ancora segreta la mistura, ma a noi va benissimo così perché ciò di cui abbiamo bisogno sono la sua presenza e la sua passione”. [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=VZRwIYzPIjA&feature=g-upl] “Girando per il Lazio avevo assaggiato tanti formaggi buonissimi – racconta Mancino ricordando la scoperta personale del Conciato – ma a volte erano standardizzati dall’utilizzo di pascoli “neutri”. Nel momento in cui assaggiai questo formaggio percepii subito una differenza di consistenza e sentii nel latte profumi che non riuscivo a riconoscere”. “Venni a sapere che il latte usato – continua Vincenzo – proveniva da pecore sopravvissane, camosciate e massesi, tutte razze autoctone del Lazio che venivano portate […]

Tonnarelli con agretti, nocciole e …Fiocco della Tuscia (gli ingredienti essenziali li trovi da DOL)

Il Fiocco della Tuscia è un formaggio che ricorda il Camembert, caratterizzato da una crosta sottile e bianca, il suo tempo di stagionatura varia dai quindici ai trenta giorni e si presenta come una pasta molle e cremosa. E proprio questo prodotto unico, che come altre eccellenze del “made in Lazio” si può trovare alla bottega del gusto D.O.L., è stato scelto per far parte della buona ricetta riportata dal blog Sciroppo di mirtilli e piccoli equilibri e ripresa da Cibvs: Tonnarelli con agretti, nocciole e Fiocco della Tuscia Ingredienti: 380 g di Tonnarelli 300 g di agretti o barba di frate 150 g di Fiocco della Tuscia 100 ml di latte parzialmente scremato 40 g di nocciole tostate sale Per la preparazione nel sito di Sciroppo di mirtilli e piccoli equilibri troverete tutte le informazioni. Si sa, che le ricette migliori sono quelle con gli ingredienti migliori. Quindi, augurandovi buon fine settimana di Pasqua, per le vostre buone ricette vi aspettiamo a Roma, da DOL (via D. Panaroli 6 a Centocelle) e al Territorio (Via Felice Anerio 11 al quartiere Africano).

Ma il Pecorino Cenerino lo conoscete?! Tra i ricnoscimenti anche il "miglior formaggio del Lazio"

Il Pecorino Cenerino è originale della Tuscia, Premio “miglior formaggio della regione Lazio 2006”. Il nome nasce dal fatto  che l’affinamento avviene nella cenere del faggio! Ma eccovi una bella descrizione (presa dal nostro Catalogo)! Altrimenti potete approfondire sull‘arsial e su percorsi enogastronomici. Formaggio ovino a pasta dura che, dopo un attento processo produttivo, nel ripetto della tradizione casearia locale, viene stagionato in locale asciutto per un periodo minimo di 12 mesi. La peculiarità di questo prodotto è data dai trattamenti manuali (massaggi) a cui è sottoposto, con olio e cenere di camino, subito dopo i primi 40-45 giorni di stagionatura. Il colore della pasta è giallo paglierino e la crosta è rugosa, asciutta e oleata. La stagionatura può protrarsi anche oltre i 100 giorni, e il sapore va dal leggermente salato al piccante. Questo prodotto è inserito nell’elenco ufficiale dei prodotti tradizionali della regione Lazio. Per chiedere dal vivo qualche info o venirlo ad assaggiare vieni da DOL a Centocelle o a Il Territorio al quartiere africano!

La selezione… ecco chi è DOL!

A pagina due della nostra guida “La Selezione” di DOL, prodotti tipici del Lazio, la nostra bottega del gusto a via Panaroli (Roma, Centocelle) c’è un po’ di noi… DOL Il nostro sito ufficiale Quattro anni sono ormai passati da quando abbiamo iniziato questa avventura, quattro anni dalle passeggiate con Teodoro sui Monti Aurunci a raccolgliere le erbe spontanee per conciare il suo formaggio, dai pomeriggi piovosi tra i pascoli della Sabina, con Marco, a scegliere tra mille pecore sopravvissane quelle che sarebbero diventate madri, quattro anni dalle passeggiate tra la miriade di caseifici della zona pontina ad assaggiare mozzarelle di bufala appena mozzate, per scegliere poi quella di Giuliana ed Adolfo, quattro anni dai pomeriggi di fuoco a Gaeta a scegliere la miglior tiella coi polpi. Quattro anni dalla visita alle capanne in gelso per affumicare la salsiccia di Monte S. Biagio con Scherzerino, quattro anni dalle primavere esplosive della maremma laziale tra le piante delle lenticchie di Onano, le piante dei Ceci del solco dritto, quattro anni a sperare che i Fagioli Verdolini fossero tanti o che quelli del Purgatorio fossero abbastanza, con Giuseppe e Gianni. Quattro anni e chissà quanti ancora, ad aspettare di poter assaggiare dei […]

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