A capodanno? Di tradizione lenticchie. Le nostre, tradizionalmente ottime: lenticchie di Onano

Ci siamo, il cenone di capodanno è alle porte. E voi ancora state pensando a quanti sarete e cosa servire. Ma una certezza c’è sempre. La lenticchia a Capodanno, simbolo di buona fortuna per l’anno che viene.

Tra i prodotti BIO di DOL uno di quelli che va più a ruba in questi giorni è la Lenticchia di Onano. Voi pensate che sia “solo” buonissima…! Ma oltre che da mangiare, è un piacere raccontarvi qualcosa di più, “direttamente” dal Catalogo della Selezione di DOL.

E la lenticchia, è un classico, va con il cotechino e/o zampone come ci ricordano la foto e l’articolo di Lorenzo Sandano – Italian Linguini sul capodanno scorso.

“Leguminosa da granella destinata al consumo alimentare fresco, presenta seme grande (6-7 mm) di forma appiattita, colore variabile dal piombo scuro al verde marmorizzato, al cinereo rosato. La scarsa presenza di tannino conferisce al seme una buona digeribilità mentre l’origine vulcanica dei terreni esalta le doti di sapidità, facilità di cottura e integrità del seme a fine cottura. La lenticchia di Onano nasce dall’intreccio di più fattori: una tradizione millenaria che risale al tempo degli Etruschi, condizioni pedo-climatiche ed ambientali favorevoli e una vivace imprenditoria locale che dà al prodotto una forte spinta economica e commerciale. In cucina è un ottimo ingrediente per le zuppe. La lenticchia di Onano è inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali della regione Lazio, e iscritta nel Registro Volontario Regionale delle risorse genetiche autoctone del Lazio a rischio di erosione”.

Da DOL la puoi trovare sia in busta da 500 grammi che in barattolo (già cotte) da 350 gr., ottime soprattutto per i ritardatari dell’ultimo minuto che non riusciranno a mettere a bagno il legume.

Su Wikipedia si legge che:

Uno Statuto del 1561 tratto da Ordini, statuti, leggi municipali della comunità e popolo di Onano prescrive sanzioni per chi è sorpreso a danneggiare o a rubare leguminose. Ancora nel Seicento, e poi nel secolo scorso, tracce documentarie ne attestano la vendita e il consumo niente meno che alla corte papale, con una memoria tradizionalmente legata a due personaggi celebri, come il cardinale Prospero Caterini e papa Pio XII.

All’inizio del Novecento la lenticchia di Onano era presente in varie esposizioni internazionali: a Roma e Buenos Aires nel 1910, a Londra e infine a Parigi nel 1911, in occasione della III Esposizione Internazionale del Progresso Moderno. Intorno agli anni ’60 del novecento la cultura ha un momento di crisi, sostituita da coltivazioni più redditizie. la ripresa della produzione è legata agli orti famigliari e a un produttore biologico.

Eccovi una ricetta per le Lenticchie di Onano

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